Storni


A proprio agio in campagna come nelle aree urbane

Specie formata da numerosi gruppi a distribuzione euroasiatica, lo Storno è ampiamente diffuso nelle zone a clima temperato e boreale. L’area che occupa comprende gran parte dell’Asia, tutto il continente europeo e il bacino del Mediterraneo, con esclusione di Spagna, Portogallo, Corsica e Sardegna, dove è invece diffuso lo Storno nero
A proprio agio in campagna come nelle aree urbane, lo Storno è una delle specie più adattabili ad ambienti differenti. Predilige le pianure, le colline, le campagne coltivate e, in generale, gli ambienti agricoli, ma frequenta anche luoghi boschivi e zone umide. Se in passato era solito trascorrere la notte nei canneti e nei boschi, da alcuni anni ha dimostrato una spiccata preferenza per le aree urbane e suburbane, dove si rifugia di sera insieme a centinaia di compagni, in una sorta di “dormitori collettivi”.
Onnivoro, si nutre prevalentemente di insetti, semi, bacche, frutta, anfibi, scarti di cibo gettati dall’uomo. In ogni caso, il regime alimentare dello Storno si adatta senza difficoltà alle disponibilità di stagione. Nidifica tradizionalmente nelle cavità di alberi o rocce ma, da qualche tempo, costruisce il nido anche negli anfratti degli edifici urbani, sui tetti delle case, tra le tegole o nei fori delle pareti. Lo Storno è una specie ad ampia valenza ecologica, in grado di trovare rapidamente soluzioni efficaci a situazioni ambientali mutevoli. I metodi più efficaci utilizzati nei centri urbani per limitare i danni causati dai dormitori, sono tutti mirati al tentativo di spaventare gli storni e indurli quindi alla fuga, attraverso l’impiego del distress call (grido d’allarme).

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